venerdì 16 ottobre 2015

Valigie e spazi vuoti

La valigia dell’attore, cantava Francesco De Gregori.

Ma com'è la valigia di una donna? 
Sempre troppo piena.
È sempre troppo piena perché non si sa mai: se poi dovesse esserci freddo? E se si schiattasse di caldo? E se mi macchiassi? E se ci scappasse un invito a cena?
Chissà perché noi donne abbiamo l’ossessione di avere tutto sotto controllo; come se gli imprevisti fossero così stupidi.

Insomma, la valigia di una donna è sempre troppo piena, anche di domande.
Nella mia oggi oggi c’è un cambio in più - in caso mi sporcassi (probabile); una maglia in più - in caso ci fosse freddo (assai probabile); una t-shirt - in caso venisse fuori il sole (improbabile); un vestito elegante - in caso ci scappasse una cena (auspicabile). E c’è ancora spazio.

Le donne lasciano sempre uno spazio vuoto nella loro valigia, perché pensano di portarsi indietro qualcosa dal loro viaggio.
E io non sono esente, né l’eccezione. Perché, anch’io penso (e spero) di portare indietro qualcosa dal mio viaggio: delle risposte alle mie domande. O altre domande. O altri progetti. O altri libri. O altre scarpe.


O tutte queste cose insieme.


Congiunzioni disgiuntive 
Le congiunzioni disgiuntive (dette anche alternative) sono ➔congiunzioni coordinative o subordinative che hanno la funzione di introdurre un’alternativa tra due parole, due concetti o due frasi, a volte escludendo uno dei due.
Le congiunzioni disgiuntive più frequenti sono o, oppure, ovvero, altrimenti. 
(Da Treccani.it)

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